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Due mostre fotografiche da non perdere!

Il lockdown imposto per l’emergenza sanitaria Covid19 sta piano piano lasciando spazio al tanto agognato ritorno alla normalità. 

Come già saprete, tra i vari settori dell’economia mondiale, quello maggiormente colpito è stato il comparto della cultura e dello spettacolo. 

Anche noi vogliamo dare un piccolo contributo al rilancio del settore culturale, cosi importante per il nostro Paese, dedicando articoli del nostro blog proprio alle mostre e agli eventi culturali più attesi del momento.  

Chi ama l’arte sarà felice di sapere che a partire da sabato 11 luglio le sedi espositive di Palazzo Grassi a Venezia apriranno nuovamente al pubblico le sue attesissime mostre monografiche: 

- l’inedito progetto espositivo dedicato al grande fotografo “Henri Cartier-Bresson. Le Grand Jeu”  

- “Youssef Nabil. Once Upon a Dream” 

Le due sedi espositive saranno aperte al pubblico ogni sabato, domenica e lunedì, dalle 10 alle 19, con biglietto unico a tariffazione ridotta! Eventi da non perdere!

Eventi da non perdere! A partire dalla mostra: “Henri Cartier-Bresson. Le Grand Jeu” 

Quando? 

11/07/2020 – 10/01/2021

Quale sarà il concept della mostra?

Matthieu Humery, il coordinatore del progetto, mette a confronto in questa mostra lo sguardo di 5 curatori diversi (la fotografa Annie Leibovitz, il regista Wim Wenders, lo scrittore Javier Cercas, la conservatrice e direttrice del dipartimento di Stampe e Fotografia della Bibliothèque nationale de France Sylvie Aubenas, il collezionista François Pinault) sull’opera del grande fotografo ed in particolare sulla “Master Collection”, una selezione di ben 385 immagini che l’artista stesso ha individuato come le più significative della sua opera.

Ma chi era Henri Cartier-Bresson?

Henri Cartier-Bresson (1908-2004) è stato un fotografo francese, considerato un pioniere del fotogiornalismo, tanto da meritare l’appellativo di “occhio del secolo”.  Tutti hanno visto una sua fotografia almeno una volta nella vita! E se ancora non l’avete fatto non perdetevi questa mostra di fotografia a lui dedicata.

È stato uno degli esponenti più importanti della cosiddetta Fotografia umanista.

Sapevate che Henri Cartier-Bresson tentò prima della fotografia la strada della pittura? 

Ma fu proprio la frustrazione per gli scarsi risultati come pittore che gli fecero scoprire la fotografia mentre si trovava a Parigi.

Le foto surrealiste scattate durante i suoi viaggi in Messico ed in Europa fra il 1932 ed il 1935 lo resero famoso come art-photographer a New York.

Al suo ritorno in Francia, nel 1937, inizio’ a dedicarsi al fotogiornalismo.

Durante la seconda guerra mondiale entrò a far parte della resisitenza francese. 

La sua missione da fotoreporter non la abbandonò mai … Pensate che catturato dai nazisti,  riusci’ a scappare ed arrivare in tempo per documentare la liberazione di Parigi nel 1944! 

Nel 1947 fondò la storica agenzia Magnum, insieme al grande Robert Capa, David Seymour, George Rodger e William Vandivert.

Il 1953 fu un altro anno molto significativo: fu l’anno della pubblicazione del  “Il momento decisivo”, considerato una vera e propria “Bibbia” per tutti i fotografi di reportage. 

Henri Cartier-Bresson è tutt’oggi noto in tutto il mondo per le fotografie scattate nel “momento decisivo“, ossia l’attimo imprevisto e degno di essere immortalato. Immagini di una bellezza rara ed unica, quasi tutte scattate senza mettere i soggetti in posa!

Il fotografo francese, infatti, ritraeva le persone quando non si rendevano nemmeno conto di stare per essere fotografate. Per tale ragione le sue immagini sono tutte caratterizzate da singolare realismo e spontaneità. Indifferente alle tecniche da usare, Bresson rivolgeva la sua attenzione all’armonia di un attimo irripetibile, mutando così il modo di concepire la fotografia, non più intesa come ritratti in posa, ma come osservazione continua della vita quotidiana mirata a conservare gli aspetti più sfuggenti e profondi della realtà che ci circonda.

Non è un caso che la sua più celebre frase, fu: «Le fotografie possono raggiungere l’eternità attraverso un solo momento»!

E che dire della mostra monografica “Youssef Nabil. Once Upon a Dream”?

Youssef Nabil è un artista e fotografo egiziano nato a Il Cairo nel 1972.

L’arte di Youssef Nabil è veramente suggestiva e particolare: possiamo azzardare a dire che egli ha creato un nuovo medium espressivo, con contaminazione unica nel suo genere tra fotografia e pittura.

Egli osserva la sua vita come se fosse in un film, proiettata al cinema, guardando e testimoniando ogni minuto. 

Affascinato dall’idea che nelle storie del cinema, gli attori giocano un ruolo in cui nulla è reale, se muoiono nel film in realtà non muoiono nella vita reale.

Quando si rende conto, come un bambino, che molte delle sue star del cinema preferite sono morte, nasce in lui il desiderio di incontrare quelli che sono ancora in vita e di immortalarli nelle sue foto, prima che sia troppo tardi.

Così facendo, dà vita ad una realtà immaginaria, che riflette sia sui paradossi del Medio Oriente nel nostro tempo, sia sulle fantasie e la stravaganza delle stelle del cinema egiziano nella cosmopolita Il Cairo.

In questa mostra, curata da Matthieu Humery e Jean-Jacques Aillagon, l’artista indaga le suggestioni di un Egitto leggendario tra simbolismo ed astrazione.

La tecnica distintiva di Nabil, quella di colorare a mano le stampa fotografiche alla gelatina d’argento, elimina i difetti della realtà e ricorda il periodo d’oro del cinema egiziano.

Non hai tempo per acquistare i biglietti della mostra? Non ti preoccupare! 

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