Gli abiti da cerimonia
La primavera è arrivata e con essa diamo il via libera alla stagione delle cerimonie, in particolar modo, ai matrimoni. Gli abiti da cerimonia possono costituire un terreno spinoso per chi non è ferratissimo sull’argomento. Ma niente paura… ci siamo noi ad indirizzarvi sulla giusta via!
Sergio Cairati, il guru dell’eleganza, ci aveva già illuminati per quanto riguarda tight, mezzo tight e smoking. Tuttavia, se ciò che vi interessa è un piccolo vademecum su come affrontare con stile una cerimonia, eccovi un riassunto pratico da consultare all’occorrenza!
Gli abiti da cerimonia: occhio a quando, come e cosa scegliere!
Se ti stai chiedendo quando iniziare a pensare al tuo abito da cerimonia, sappi che la pianificazione dovrebbe cominciare tre mesi prima della data del matrimonio. Inoltre, l’organizzazione generale deve tenere conto anche del tempo necessario per l’effettiva realizzazione dell’abito e le eventuali modifiche. Quindi fai attenzione innanzitutto alle tempistiche.
Se pensi già a come riutilizzare l’abito, nel momento della scelta, orientati verso dei colori adatti anche per altri eventi formali: i toni blu notte o grigio antracite saranno perfetti per colloqui di lavoro, cocktail party, cene speciali, eventi professionali, cerimonie e business meetings. Scegli un tessuto in lana, con un peso non superiore ai 270 g/m, così da avere un capo da indossare facilmente nelle quattro stagioni.
Mentre valuti queste opzioni, ricorda che se vuoi sposarti in smoking, questa è un’opzione che potrai riutilizzare solo in delle occasioni davvero davvero speciali.
Vediamo insieme tutte le alternative
La formalità della cerimonia, la stagione, il luogo: tutte le informazioni sul matrimonio aiutano molto a capire come e di che colore sarà il capo. Da metà primavera in poi inizia ufficialmente la stagione dei matrimoni. Il consiglio è quello di considerare i tessuti in lana o misto lana e seta, con un peso intorno ai 260 g/m. La traspirazione sarà ottimale e l’effetto del completo sarà davvero sofisticato.
Tight
Si compone di una giacca a coda in lana nera o grigio antracite con pantalone grigio scuro a righe, gilet monopetto a cinque bottoni o doppiopetto sciallato. Si utilizza per lo più per i matrimoni che si svolgono prima delle 18.
Mezzo Tight
Il mezzo tight non si scosta dal tight classico per tessuti e abbinamenti, ma presenta una giacca senza coda, che diventa corta, arrotondata sul davanti e dritta sul fondo dietro. Come il tight, anche il mezzo tight è adatto alle cerimonie prima delle 18.
Smoking
Quello perfetto è un modello classico, con fascia in vita e revers a scialle o a punta e sempre accompagnato da papillon in seta.
Abito tre pezzi
L’ultima opzione invece, è quella più amata dagli sposi che amano lo stile contemporaneo, a metà strada tra eleganza e tradizione: l’abito a tre pezzi, costituito da giacca e pantaloni dello stesso tessuto e gilet da abbinare tono su tono o a contrasto. Rappresenta la scelta più versatile.
Scegli gli abiti da cerimonia in base al luogo
Per un matrimonio in spiaggia, è ovviamente importante tenersi freschi pur restando sempre alla moda. Un abito in lino, o in lino misto cotone, rappresentano la scelta giusta. Se invece sei in città, scegli il tradizionale abito da sera nei colori classici (grigio antracite e blu notte). Infine, i matrimoni country, consentono una maggiore flessibilità nella scelta dei colori.
Camicia e accessori
La camicia da sposo è ciò che insieme all’abito definisce l’eleganza degli abiti da cerimonia e ne determina stile e formalità. Un modello su misura è la scelta sicuramente migliore. Rigorosamente bianca, in popeline di cotone o lino per primavera ed estate, abbinata ad un bel paio di gemelli, polsini doppi e colletto alla francese, quello che si presta meglio ad accogliere la cravatta.
Le scarpe debbono essere nere, in pelle e ben lucidate, con suola in cuoio piuttosto che gomma. I modelli da scegliere? Derby e Oxford, naturalmente. Arriviamo alla così pochette. Il nostro consiglio è di indossare sia la boutonniere che la pochette da uomo (anche detta fazzoletto da taschino). Via libera a quelle bianche, in cotone o seta, oppure in lino per matrimoni in spiaggia. Infine la cravatta. Le migliori opzioni di colore sono blu, crema e avorio, ovviamente in seta.
E ieri… come ci si vestiva?
Al giorno d’oggi ci sembra normale recarci in un atelier e scegliere un abito da sposo fra le tante proposte che ci sono, ma non sempre è stato cosi.
Soltanto a fine anni ’80, alcuni stilisti cominciarono a creare collezioni mirate e specifiche per lo sposo. Fra questi ricordiamo Carlo Pignatelli, che tra i primi ha avuto l’intuito nel capire che anche l’abito maschile da cerimonia aveva tutte le carte in regola per diventare un grande business nella moda. Oggi il settore è in forte crescita e lo testimonia il fatto che tante aziende si sono inserite in questo segmento e contribuiscono a farlo crescere.
Se dal dopo guerra in poi la figura dello sposo era marginale e subordinata alla sposa, al contrario oggi ha un ruolo alla pari nella cerimonia e si distingue per classe ed eleganza. Ma andiamo indietro nel tempo…
Dopo la seconda rivoluzione industriale (1870), e dopo l’introduzione dell’energia elettrica, del petrolio e dei prodotti chimici, ci fu un radicale mutamento nella società. Grazie a queste importanti risorse l’industria potè evolversi rapidamente e con essa affermarsi la classe medio borghese. Gli abiti eleganti e formali del periodo erano il frac ed il tight derivanti da giacche militari e da caccia. Avevano lunga coda dietro divisa in due (detta coda di rondine) per permettere di andare a cavallo.
Dunque la storia moderna dell’abito da sposo nasce da questi due capi.
Nelle famiglie nobili e benestanti, ancora oggi ci si sposa con questi due indumenti, a seconda dell’orario delle nozze. Le famiglie meno abbienti inizialmente usavano un semplice abito nero e camicia bianca. Così è stato fino ai mitici anni ’60. Dal 1968 in poi invece, e con le conquiste sociali dell’epoca, l’uomo ha cominciato ad optare per una variegata tipologia di abiti, dallo smoking, che inizialmente veniva ritenuto un indumento per occasioni mondane, fino agli abiti tre pezzi con gilet.
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