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I tessuti primaverili

L’inverno è ormai arrivato alla conclusione e siamo, come ogni anno, alle prese con il cambio di stagione. Congediamoci dalla lana, dal velluto e dai caldi cotoni per dare il via libera a tessuti più freschi e leggeri per affrontare la primavera e l’estate. Ecco quali sono i tessuti primavera da prediligere, senza mai mettere trascurare l’eleganza, lo stile e soprattutto l’ambiente.

Cotone, il tessuto versatile al quale fare attenzione

Il cotone si ottiene tessendo filati di cotone ricavati dalla peluria che ricopre i semi della pianta Gossypium. Questa fibra è perfetta per affrontare le umide giornate di primavera, in quanto non fa sudare ed è molto traspirante. I tessuti in cotone sono ampiamente utilizzati sia nel campo dell’abbigliamento che in quello dell’arredamento. Vengono usati per la creazione di denim, per i jeans; per la spugna, utilizzata per gli asciugamani; per il seersucker dalla superficie increspata e per il fustagno, usato per la confezione di indumenti da lavoro.

La diffusione del cotone tuttavia, non è una delle più sostenibili al mondo, bensì una delle cause principali dell’inquinamento globale. La sua produzione richiede infatti coltivazioni intensive, caratterizzate dall’ampio utilizzo di pesticidi; mentre per la sua lavorazione si consumano enormi quantità di acqua e di coloranti.

In aggiunta a tutto questo consideriamo che le maggiori coltivazioni di questo materiale avvengono in paesi dove è comune lo sfruttamento di manodopera, come India o Bangladesh. Anche da queste problematiche, è nata la necessità di spostarsi verso produzioni più green, tra queste quelle di cotone organico.

Le differenza principale tra cotone organico e cotone non organico inizia dalla parte fondamentale della pianta: il seme. I semi che vengono adoperati per coltivare il cotone tradizionale sono geneticamente modificati e trattati con insetticidi. Tutto questo per garantire la massima resa ed essere in grado di soddisfare la domanda del mercato usa e getta del fast fashion. Il cotone organico (o bio), è invece costituito da una pianta più antica, il cui prodotto è meno orientato alla resa, ma più compatibile con l’ecosistema, e permette di risparmiare anche sul consumo d’acqua.

Fresco lana, il principe dei tessuti primavera

Quando si sente parlare di fresco di lana si intende un tessuto pettinato per le stagioni primavera e estate (pesantezza da 230 a 400 gr). Particolarmente ingualcibile essendo in armatura tela, è anche molto resistente e leggero.
La lana consente una maggiore traspirazione del cotone ed è al contempo molto più morbido del lino.

Erroneamente, quando si pensa alla lana, si pensa a tessuti pesanti, ma non è proprio così. I beduini, ad esempio, indossano capi in lana nel pieno caldo sole del Sahara tutto l’anno! La sua finezza viene indicata con una sigla super ‘s, come super 100’s, super 120’s, super 140’s. Dunque maggiore il numero, maggiore la finezza dell’ordito e quindi la qualità del tessuto. I frescolana possono essere in unito o in fantasia. 

A differenza del cotone, la lana viene prodotta utilizzando il vello di animali come pecore e capre. Per generazioni è stata usata come materiale base per la fabbricazione di abiti, biancheria da letto e oggetti domestici. È un materiale sorprendente, ricco di importanti proprietà che gli conferiscono un’elevata qualità. La stessa lana che le nostre nonne utilizzavano per confezionare maglioni e sciarpe è diventata oggi uno dei materiali eco-friendly più di tendenza e richiesti sul mercato. 

Lino, delicato come la pelle

Il lino (linum usitatissimum) è una fibra naturale, composta per il 70% da cellulosa, con diverse proprietà che lo rendono un tessuto di pregio. Può essere utilizzato per realizzare capi estivi, ma anche come materiale per la biancheria della casa. Molto apprezzato per le sue molteplici qualità, tra cui spiccano la versatilità, la sostenibilità, il suo essere ipoallergenico e traspirante, la freschezza e la resistenza, oltre alla sua indiscutibile bellezza chic. 

Definito una fibra nobile e una delle più antiche al mondo, viene utilizzato fin dall’8.000 a.C. Il lino oggi è coltivato e lavorato prevalentemente in Europa (oltre il 70% della produzione di lino mondiale avviene nel nostro continente), in particolare in Francia, Belgio e Paesi Bassi. Si suddivide in tre diverse tipologie, a seconda della finezza della fibra: fino (per pizzi e merletti), mezzano (per la maggior parte dei capi di abbigliamento) e grosso (per tovaglie).

Il lino è una fibra ecologica, naturale, la cui coltivazione arricchisce l’humus del terreno e che non sfrutta l’utilizzo di irrigazione artificiale (è sufficiente l’acqua piovana) né di pesticidi; è inoltre riciclabile e biodegradabile al 100%.

Chambray, l’evergreen traspirante dei tessuti primavera

Tra i tessuti primavera ricordiamo anche lo chambray. Noto anche come batista, è un tessuto leggero fatto di cotone e lino. Caratteristico dello chambray è il cosiddetto frosted effect (o effetto ghiacciato), che deriva dai diversi colori della trama e dell’ordito. Mentre la trama è bianca, l’ordito è spesso blu, benché naturalmente questo tessuto possa avere naturalmente anche molti altri colori.

A prima vista, quello blu si può confondere con il denim. In confronto a quest’ultimo tuttavia è più morbido e fluido. Per questo motivo, il tessuto si utilizza spesso per camicie e camicette, abiti e perfino lenzuola. Resistente allo sporco, è ideale per evitare scomode macchie di sudore e per muoversi liberamente.

Rayon viscosa, ideale per il caldo secco

Quando l’estate si avvicina e si è alle prese con le piacevoli temperature calde e secche, il rayon è particolarmente indicato: si tratta di una fibra che trae origine dalla cellulosa degli alberi e in base a come è composta la texture, al tatto è simile alla seta, al lino, al cotone o alla lana. Rispetto al cotone, se di colorazione chiara, riesce ad assorbire meglio la luce e aiuta a sentirsi più freschi. Al contrario del nylon inoltre, il rayon assorbe l’acqua, rendendo i tessuti molto più confortevoli per essere indossati.

La viscosa è una fibra artificiale ottenuta dalla cellulosa attraverso un processo chimico. Si ottiene dalla polpa del legno di alberi come faggio, eucalipto, pino, mais e bambù, che poi viene immersa e sciolta in una soluzione chimica dalla quale si ricava una pasta viscosa e polposa, poi filata in fibre che possono essere trasformate in fili. Pertanto la fibra della viscosa, essendo artificiale, è una fibra di derivazione vegetale, quindi potenzialmente non tossica. 

Tuttavia, nelle coltivazioni intensive, la cellulosa può essere esposta a pesticidi e diserbanti. Inoltre, il tradizionale processo di produzione della viscosa prevede il trattamento della cellulosa con idrossido di sodio e disolfuro di carbonio, entrambe sostanze inquinanti che purtroppo si disperdono nell’aria e nell’acqua.

Come trattare i tessuti primavera

Il cotone è uno dei tessuti più “pericolosi”, perché, se lavato in lavatrice ad una scorretta temperatura, potrebbe restringersi. Meglio preferire i 30 gradi ed una asciugatura naturale.

Lo chambray è invece un tessuto facile da curare. Normalmente si può lavare senza problemi in lavatrice a 40°, preferibilmente con un lavaggio delicato. Rinuncia a detersivi che contengono candeggina per preservare i colori del tessuto. Poiché il materiale è leggero e si sgualcisce velocemente, i tessuti di chambray non dovrebbero essere messi nell’asciugatrice e appesi nell’armadio.

Il lino è semplicissimo da stirare: un po’ di vapore sulla superficie a cui aggiungere una piccola dose di acqua mediante flacone spray, distendere le pieghe con le mani e il gioco è fatto. 

Come per la sorella più “pesante”, anche il fresco lana deve essere lavato a mano, per preservarne lo stato nel tempo e far sì che non infeltrisca facilmente. Se in lavatrice, meglio scegliere temperature basse e ammorbidenti ecologici. I capi in fresco lana si asciugano sempre orizzontalmente e mai sui termosifoni, potrebbero indurirsi.

Molti indumenti fatti di viscosa sono etichettati solo a secco. Questo perché i tessuti di viscosa possono essere danneggiati da eccessive torsioni e torsioni che possono verificarsi in una lavatrice con un agitatore. Per capi non strutturati come abiti sfoderati, top o sciarpe, i tessuti in viscosa intrecciata possono essere lavati a mano con acqua fredda e un detergente delicato.  

Se si sceglie di utilizzare una lavatrice anziché il lavaggio a mano, selezionare un ciclo delicato e una velocità di centrifuga bassa.

I tessuti per la bella stagione sono tanti, ma le loro caratteristiche possono diventare insidiose se non se ne conoscono bene gli usi. Stai pensando di regalarti un abito per affrontare al meglio le alte temperature? Contatta i nostri esperti e prenota con 30suMisura una videoconsulenza gratuita comodamente da casa!

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