Fimelato 4 you

Il tessuto evergreen perfetto per tutte le stagioni

La parola odierna cotone deriva dal termine arabo Katun ovvero "terra di conquista", benché fu il popolo egiziano a coniare il nome Gossypion, da cui poi derivò la denominazione l a t i n a Gossypium per indicarne il termine scientifico. Questo tessuto viene citato nel libro di Esther (cap.1 ver. 6), nel quale descrive bellissimi “arazzi bianchi, verdi e blu” che decorano il palazzo di Shushan durante le festività che diede nel 519 a.C. Re Ahasuerus. Lo troviamo anche in alcuni passi della Bibbia, dove si dice che gli Ebrei utilizzavano

questa fibra “Carbasinus” per la creazione di tessuti. Fu la Grecia classica a espanderlo, grazie ad Alessandro Magno, che tramite i suoi domini aveva stabilito rotte commerciali verso l’Oriente, sviluppando così il commercio di questo tessuto nei paesi del mediterraneo, con Alessandria il principale centro di

distribuzione. Intorno all' 800 d.C in Sicilia, attraverso la dominazione Saracena, fu

introdotta la coltivazione del cotone e la fabbricazione di stoffe.

Il nuovo mondo.

Quando Hernen Cortes andò alla conquista delle Americhe, conobbe presso le popolazioni indigene un’antica e profonda tradizione nel coltivare e lavorare il cotone.

Le piante coltivate nel nuovo mondo si presentavano diverse da quelle Europee per via del differente clima ed il particolare terreno.

Risultavano nettamente migliori di qualità e più adatte alla filatura.

Difficile da filare e tessere rispetto al lino o alla lana, questa fibra aveva una scarsa

diffusione e solamente attorno al 600 si afferma.

Da allora mussole e indiennes trionfano. L'Inghilterra forte del suo impero coloniale e, dall’esperienza nella produzione di tessuti, divenne così il principale centro di produzione del tessile, con l'industria tessile

uno dei principali organi della rivoluzione industriale Inglese.

Anche in Francia appaiono le prime macchine per la stampa e la tessitura, dove malgrado il bando decretato dalla corona ai tessuti dipinti, il cotone si afferma come fenomeno di moda già a partire dal 1650

attraverso le “cotonine“ (mussole bianche e tele tinte e dipinte importate dall’India) denominate indiennes.

In America la raccolta del cotone è legata alla storia della schiavitù.

Intanto la coltivazione del cotone si diffuse nelle colonie francesi e britanniche degli odierni Stati Uniti meridionali. Il consolidamento avvenne a grazie Eli Withney inventore della macchina sgranatrice o gin (1792). Questa macchina permetteva di separare rapidamente le fibre dai semi, accelerando il ciclo produttivo, abbassando molto il costo di produzione.

L'invenzione di questa macchina diede inizio alla vera e propria espansione di immense piantagioni in tutti gli stati, dall’Oceano Atlantico alla valle del Mississipi si realizzarono numerose di piantagioni di cotone.

 

Filati di cotone e il loro utilizzo.

Dire puro cotone 100% è intraprendere una strada molto lunga, in quanto esistono moltissime varianti adatte per svariati usi. I principali tipi di filati di cotone in commercio sono:

Voile di cotone: è un cotone leggerissimo quasi un velo, si possono realizzare maglie o sciarpe morbide e voluminose.

Tendenzialmente primaverile.

Rasatello di cotone: è una qualità più armata, si riconosce dal suo tipico aspetto lucido eraffinato.

Cotone gabardine: si ottiene con una armatura a saia, che disegna una diagonale. L'ordito è doppio rispetto alla trama, il risultato è un tessuto molto chiuso e compatto, segnato da costine ben inclinate più evidenti sul diritto. Jersey in cotone: era un tessuto usato dai pescatori dell'isola di Jersey, Oggi

usato per la realizzazione di t-shirt, tute ginniche o abiti casual.

Cotone Batista: molto fine ma resistente, normalmente bianco , viene utilizzato per fazzoletti, lenzuola e camicie.

Cotone nido d’ape: chiamato per via del filato intrecciato in modo tale da ricordare gli alveari; usato per teli da bagno, asciugamani e strofinacci da cucina. Da non confondere con il cotone piquet quello della LaCoste.

Piqué: dal francese piquer (pizzicare, punzecchiare) è un tessuto di cotone con piccoli motivi in rilievo, rombi, quadrati, punti piccoli. Ideale per polo e camicie.

Cotone Mako: il nome cotone Makò deriva dall'omonima località egiziana. E' una produzione di cotone dell'alto Egitto con lunghezza della fibra tra i 30 mm e i 34 mm destinato alla produzione di tessuti di cotone di altissima qualità.

Pima: il cotone Pima Peruviano: definito “il cachemire dei cotoni ”, ideale per capi di sartoria o alta moda.

D'estate come d'inverno il cotone non tramonta mai. Venticinque milioni di tonnellate l’anno che

vestono tutto il pianeta, proprio per questo viene considerato la fibra più democratica; veste il Papa, i Presidenti, gli operai, i contadini, gli impiegati.

Almeno questa fibra riesce a mettere tutti d'accordo senza distinzione di sesso, di razza,

di soldi, di religione, e di opinioni politiche.

Quindi: benvenuto cotone.

Condividi