Il Velluto, tessuto dal sapore di epoche lontane
Nei cento anni successivi, tra le popolazioni italiane si iniziò a sentire il suo nome, sotto il termine di sciamiti. Sembra che i primi velluti europei siano stati lavorati, a imitazione di quelli orientali, a Palermo e a Venezia: ciò è dovuto, rispettivamente, al fatto che mentre la prima città era legata all’importazione araba, la seconda era in perenne contatto con l’Oriente. Con l’insurrezione dei Vespri, molti tessitori andarono a ripararsi nelle repubbliche di Amalfi e Lucca, facendone proliferare la produzione anche in quei territori. Poco più tardi sbarcò anche a Siena, Pisa, Genova e Firenze da cui, nei primi decenni del 400, veniva esportato in diversi paesi d’Europa.
Durante il XIV e XV secolo, il velluto più diffuso era quello decorato a inferriate gotiche, le cosiddette ferronneries. Il disegno, qui, rivelava il fondo di raso, o viceversa presentava il fondo di tela e l’ornato in velluto. A Genova nel frattempo proliferavano i velluti cesellati, le cui decorazioni erano animate da alberi, uccelli e altri animali sulla falsariga del modello orientale. Ma non solo: spesso, nei capi risalenti a quell’epoca, compaiono anche fiori stilizzati e disegni architettonici, oltre al melograno e al cardo. È nel Rinascimento, tuttavia, che questo tessuto inizia il suo viaggio verso l’opulenza, grazie alla ricchezza di broccati d’oro e d’argento.
Il ritorno nel mondo dello spettacolo e sulle passerelle
Nel fashion il velluto è tornato al centro dell’attenzione del pubblico nel 1996, quando Gwyneth Paltrow indossò alla serata degli MTV Music Awards un tuxedo in velluto carminio disegnato da Tom Ford per Gucci. Da quel momento, le celebrity che hanno riposto la propria fiducia in questo tessuto sono state infinite. Sui red carpet dei più famosi eventi mondani, come gli Oscar, i Grammy e il Festival del Cinema di Venezia, si è visto spesso. L’attore e sex symbol Ryan Gosling ha sfoggiato un abito in total velvet alla premiere del film Come un tuono.
Da qualche anno, ma soprattutto da questa stagione invernale, il velluto è tornato sulle passerelle e per le strade. Le metropoli sono popolate da uomini d’altri tempi, ancorati al gusto di epoche lontane talvolta estroso, talvolta misurato da un’innata eleganza contemporanea. La stessa contrapposizione ha popolato le sfilate, in cui la tendenza è palpabile. I tessuti di giacche e pantaloni sono velluti neri e cupi, ma anche coloratissimi e brillanti. Questi ultimi sono stati concepiti probabilmente pensando alle serate di feste natalizie (a casa e in famiglia) che hanno occupato le giornate di questo mese.
Per uno stile mai banale
Per inserire un capo in velluto nel proprio guardaroba, occorre fare una scelta oculata e pensata, soprattutto se non ci si sente pronti a indossarlo. Meglio dunque optare per un capo che sappia coniugare classico ed estroso, senza mai però cadere nel banale. Adattabile alla vita quotidiana può essere un gilet, che unisce eleganza e sensualità. Gli anticonformisti sceglieranno invece una giacca, magari in un colore fuori dagli schemi, come il prugna. E chi proprio non resiste a dare sfogo alla fantasia potrà puntare sullo stesso capo, ma con la fodera stampata.
Sei amante del total look? Scegli un abito intero, il passe-partout per serate importanti. Abbiamo parlato solo di capospalla, arriviamo ai pantaloni. Classici, eleganti e dall’allure dandy e ricercata, i pantaloni di velluto sono la perfetta alternativa al jeans o al pantalone sartoriale in lana o cotone da utilizzare questo inverno. Con un appeal rétro e irresistibile fascino vintage, il tessuto si destreggia fra le diverse occasioni d’uso a seconda del colore e del taglio prescelto: modello skinny in tonalità chiare come beige e sabbia per il giorno casual, vestibilità regular o leggermente over in blu, grigio fumo o nero per occasioni formali.
Il pantalone di velluto: autentico modello di eleganza invernale
Il pantalone di velluto e? un must del guardaroba dell'uomo classico. Lucentezza, morbidezza e leggerezza sono le principali caratteristiche del velluto, tessuto dalla storia centenaria, il cui nome deriva dal termine latino “vellus”, vello o man?tel?lo, co?per?tu?ra di pelo fit?to.
La trama di questo tessuto presenta sul drit?to due dif?fe?renti tipi di lavorazione: o a pelo fitto e rasato (velluto unito) o formato da un serie di piccoli anelli di filo che sporgono dalla trama (velluto riccio) e puo? essere lavorato in diversi modi, a coste, microvelluto, velluto elasticizzato, velluto cesellato, ciniglia, millerighe, velour, velveton, de?vore?, frois?se? e vel?lu?to jac?quard.
Il pantalone di velluto ha uno stile casual chic, adat?to per le sta?gio?ni au?tun?na?li e invernali, proprio per la sua particolare caratteristica, la resa maggiore la ottiene nelle tinte calde come il rosso bordeaux, l’o?cra e il bei?ge.
Tessuto eterno ed elegante, il velluto viene riproposto anche quest’inverno dai piu? importanti stilisti nelle diverse forme e colori, plasmato a creare vestiti, cap?pot?ti, bor?se e scar?pe.
Da Gucci a Chanel, da Bottega Veneta ad Ar?ma?ni, solo per ci?tar?ne al?cu?ni, il vel?luto disegna un uomo sofisticato con bon ton, dal toc?co dan?dy.
Il velluto invade anche l’arredamento di casa nostra
Come possiamo integrare questo speciale tessuto nell’arredamento di casa nostra, senza renderlo troppo eccentrico o appariscente? Prima di tutto, arredare casa è sempre una questione di gusti. Usarlo come parte del design non significa solo che si vuole l’interno elegante e lussuoso, ma anche confortevole, e un luogo in cui sentirsi a casa.
In ogni caso, il più delle volte questo materiale viene utilizzato in colori vivaci e appariscenti. Molto di tendenza è infatti il velluto verde, così come il rosa chiaro o il velluto blu. Oltre a ciò, questa stoffa spesso amplia l’atmosfera confortevole grazie ai suoi colori caldi e alla sua finitura morbida. Soprattutto durante l’inverno o l’autunno, il velluto è un materiale popolare, ma ciò non significa necessariamente che non si adatti al tuo interno per la primavera o l’estate.
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