La gentilezza sul lavoro migliora la produttività
Il mondo del lavoro sta attraversando una trasformazione profonda. La cosiddetta hustle culture, che ha caratterizzato gli anni ‘80 e ‘90 fino ai primi 2000, basata sull’iper-competitività e l’idea che solo chi lavora senza sosta possa avere successo, sta perdendo terreno. Sempre più aziende e professionisti stanno comprendendo che un ambiente di lavoro positivo, basato sull’empatia e sull’ascolto, non solo migliora il benessere individuale, ma ha anche un impatto concreto sulla produttività e sulla qualità del lavoro.
In questo contesto, la gentilezza emerge come una soft skill essenziale: un valore capace di influenzare il clima aziendale, ridurre lo stress e aumentare la collaborazione. Non si tratta solo di un principio etico, ma di un vero e proprio strumento strategico per costruire organizzazioni più sane ed efficienti.
I numeri della gentilezza sul lavoro
Diversi studi confermano che la gentilezza nei luoghi di lavoro porta benefici tangibili, sia per le aziende sia per i dipendenti.
Secondo recenti studi dell’Harvard Business Review, ambienti di lavoro più gentili sono associati a una riduzione del 74% dello stress lavorativo e a una diminuzione del 13% dei giorni di malattia. Anche dal punto di vista dell’umore, la gentilezza incrementerebbe il livello di soddisfazione dei dipendenti del 29% e l’engagement lavorativo - ossia la volontà di impegnarsi perché si sente di far parte di qualcosa - addirittura del 76%!
Non solo: secondo il 96% degli intervistati un approccio gentile da parte del management aumenterebbe la produttività, mentre per il 74% delle persone la gentilezza può essere usata come leva persuasiva, rafforzando la fiducia e le relazioni professionali.
5 elementi chiave per promuovere un ambiente di lavoro positivo
I numeri parlano chiaro, quindi. Ma come trasformare il luogo di lavoro in uno spazio più empatico e collaborativo? Di certo, è necessario un impegno condiviso tra leader e collaboratori.
Vediamo 5 prospettive fondamentali:
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Leadership gentile – I leader giocano un ruolo chiave nella creazione di un ambiente di lavoro positivo. Essere gentili non significa essere deboli, ma saper bilanciare fermezza e comprensione. Un capo gentile crea un clima di fiducia e rispetto reciproco, valorizza le persone aumentando la loro autostima e senso di appartenenza, e motiva i dipendenti attraverso il riconoscimento e il supporto, riducendo ansia e stress;
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Promuovere la collaborazione e lo spirito di squadra – La gentilezza facilita la costruzione di legami autentici tra colleghi, creando una rete di supporto e migliorando la sinergia nei progetti. Il 50% dei lavoratori ritiene che la gentilezza sia essenziale per costruire un forte spirito di squadra. Per favorirla, è utile incentivare il lavoro di gruppo con obiettivi condivisi, premiare la collaborazione anziché la competizione individuale e creare momenti di dialogo e confronto per rafforzare le relazioni;
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Ascolto e comprensione – Essere gentili significa anche saper ascoltare. Un ambiente in cui le persone si sentono comprese e valorizzate favorisce il benessere e il successo. I manager dovrebbero praticare l’ascolto attivo, dando spazio alle opinioni di tutti, e creare spazi di dialogo aperto per risolvere problemi e migliorare la comunicazione interna;
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Valorizzare la gentilezza come soft skill – Secondo un’indagine di Infojobs, l’80% degli italiani ritiene che la gentilezza dovrebbe essere inclusa tra le competenze richieste nei curriculum professionali. Le aziende possono incentivarla attraverso la formazione sulle competenze relazionali ed emotive, programmi di mentoring e coaching basati sull’empatia e politiche aziendali che riconoscano e premino i comportamenti gentili;
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Combattere la competitività eccessiva – Un ambiente eccessivamente competitivo può creare stress e ostilità: ecco perché è fondamentale che i manager evitino di alimentare rivalità dannose e, invece, promuovano un equilibrio tra obiettivi individuali e di squadra, valutazioni basate su collaborazione e non solo su performance individuali, e una cultura della condivisione anziché della divisione.
Dunque, la gentilezza non può essere solo un gesto di cortesia isolato, ma deve diventare una strategia vincente per migliorare il benessere organizzativo e la produttività. Implementando pratiche basate sull’empatia, sull’ascolto e sulla collaborazione, le aziende possono trasformarsi in ambienti più positivi, riducendo lo stress e migliorando il rendimento complessivo.
In un’epoca in cui - per fortuna - il successo non si misura più solo in ore lavorate o in titoli sul biglietto da visita, ma nella qualità delle relazioni e nel benessere collettivo, la gentilezza rappresenta una risorsa imprescindibile per il futuro del lavoro.
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