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Principe di Galles, il tessuto dei gentiluomini

Secondo i tailor di Savile Row, ma anche secondo tutti quelli che hanno fatto la storia della sartoria italiana, un capo in tessuto Principe di Galles non dovrebbe mai mancare nell’armadio di un uomo. Elegantissimo, ideale per occasioni formali, ma anche informali, è passato dall’essere utilizzato per la realizzazione di capi invernali, all’essere utilizzato anche per la realizzazione di capi primaverili, autunnali e a volte estivi, attraversando nel frattempo il confine del genere maschile per diffondersi con successo anche nel femminile.

Identikit del tessuto Principe di Galles

Il Principe di Galles è una particolare tessitura della lana, caratterizzata dall’alternanza e sovrapposizione di quadrati grandi e piccoli. I riquadri sono originariamente sui toni del nero, del bianco e del grigio, ma spesso si trovano sia delimitati da filature colorate per ravvivarne lo stile, sia nei toni del blu e del marrone. Viene realizzato sia pettinato che cardato, quindi adatto a stoffe leggere ma anche pesanti. Tra le stampe check, questo tessuto, assieme al pied-de-poule, è uno dei più pregiati e amati dai gentiluomini di tutto il mondo.

Un salto nel tempo, nel Regno Unito

L’origine del Principe di Galles è da ricercare proprio tra gli stessi gentiluomini. Per farlo, si deve tornare al 1800, periodo in cui, secondo la storia più accreditata, un gruppo di benestanti signori inglesi decise di trasferirsi in Scozia. Questi, partecipavano alle udienze a corte e Giorgio IV, allora Re del Regno Unito, chiese loro di indossare colori e trame diverse da quelle dei clan locali. Fu così che cominciarono a portare il tessuto a quadri glenurqhart plaid, “quadrettato della glenurqhart”, una valle dell’Invernesshire. Nel tempo, la trama entrò nel vocabolario britannico dei tessuti come glen plaid e divenne “Principe di Galles” in onore di Edoardo VII. Il principe della parte sudovest del Regno Unito ne fece largo uso e, assieme a lui, i successivi eredi al trono inglese. Il tessuto raggiunse il culmine della popolarità e divenne noto addirittura oltreoceano. Anche il Principe Carlo, figlio di Elisabetta, ne è un grande amante.

Come indossare e abbinare il Principe di Galles

Negli ultimi tempi, con il dilagare dello streetwear e del leisurewear (o abbigliamento comodo), reso necessario dallo smart working, la ricerca del significato intrinseco di vera eleganza risulta ancor di più un bisogno urgente. Per un meeting di lavoro, una cena di gala ma, perché no, anche per un pranzo con gli amici, la scelta immediata è quella che ricade sul completo. Abbinato ad una camicia a tinta unita e ad una cravatta, se non si vuole rischiare, meglio puntare sulle colorazioni che virano intorno al grigio o al black&white. Daniel Craig, l’attore britannico di 007, incarna appieno lo spirito distinto e di classe della British countryside.

Ad ogni modo, non tutti sono fan del total look. Se si preferisce “dosare” il glen plaid, un capospalla in questo tessuto sarà la scelta vincente. Si può tuttavia creare anche un abito spezzato, destinando la stampa a quadri solo alla giacca o ai pantaloni sartoriali. Giacca in Principe di Galles e pantaloni neri, è una delle congiunzioni di stile predilette dall’attore Ryan Gosling. I pantaloni nelle varianti check del pied-de-poule, tartan o glen plaid sono spesso indossati assieme a maglioni invernali, invece che alle giacche.

Ulteriori varianti nei look si possono valutare a seconda delle stagioni. In autunno inoltrato, ad esempio, si può sostituire la camicia e scegliere un dolcevita o una maglia con scollo a V da portare sotto la giacca in Principe di Galles. In questo caso, essendo ben lontani dal dress code formale, mescolare i colori e azzardare con le grafiche è permesso.

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