Un caffè con Mirella - The Duke and the Fashion
The Duke. L'androgino primigenio, tra esoterismo, la voglia di essere Dio e il fashion. David Bowie, l’Homo Superior come uomo nuovo.
"Ho sempre voluto essere un istigatore di nuove idee, ho cercato di provare tutto ciò che potesse essere uno strumento artistico, ho cercato di essere una rivoluzione fatta uomo".
Così David Bowie amava descrivere la sua vita, definendosi rivoluzionario e influencer di ogni sfera del mondo artistico.
David Bowie non solo è stato ed è definito un “camaleonte del rock”, in grado di personificare diversi ruoli e personaggi, ognuno dei quali mentori di un movimento artistico, culturale e ideologico, ma anche “camaleonte della moda”.
Ogni sua trasformazione è stata accompagnata da uno stile specifico, eclettico, enigmatico e rivoluzionario, anticipando il mondo degli influencer ante litteram.
Le grandi Maison si sono ispirate a Bowie per colori, forme e materiali
Possiamo considerare quindi questo personaggio enigmatico come un trasformista rivoluzionario in ogni senso, che è passato dall’androginia al punk, al dandy con estrema facilità e genio.
Vorrei soffermarmi su alcune mie personali considerazioni sul senso esoterico dell’androginia, facilmente abbinata alla genderless, molto più terrena, per cui Bowie ne viene definito un precursore.
La moda genderless che si riflette nel comportamento presuppone l’uomo vestito da donna e la donna vestita da uomo.
L’androginia presuppone un uomo diverso, alchemico. Nell’alchimia l’uomo androgino è un ermafrodita con caratteristiche comportamentali di entrambi sessi.
L’androginia, indicata dal Vangelo di Tommaso, la leggiamo in Jung, appassionato di occultismo e esoterismo.
In una intervista Mircea Eliade parla di androginia e Mefistofele: l’androgino cercava di essere Dio, un uomo nuovo spiritualmente parlando. Cercava la perfezione attraverso l’occultismo, lo gnosticismo.
Tutto questo è un gioco che si viene a caratterizzare nel vestirsi della moda; il gioco è tra apparire e essere che caratterizza l’androginia.
Androginia, apparire ed essere in Bowie hanno dei fondamenti culturali.
Bowie era un appassionato di esoterismo e occultismo e in un'intervista con Dario Argento sostenne senza mezzi termini che la conoscenza che inseguiva era quella gnostica, e che i sogni aiutavano questa conoscenza.
Perché si crea l’Icona?
Perché nel discorso culturale artistico di Bowie troviamo dei fondamenti importantissimi anche nel passato, che gli danno immortalità creativa.
Nella ricerca dell'immortalità il Rinascimento italiano ha avuto un ruolo preponderante, e Bowie è stato un uomo del Rinascimento vissuto quattro secoli dopo. In lui convergono Oscar Wilde e Pico della Mirandola. In lui riecheggiano la favola di Herman Hesse del “Lupo della Steppa” e la poesia di Baudelaire e di Shelley. L'ironia tutta british e una forte dose di divismo naturale hanno fatto il resto.
Ogni suo album, ogni suo pezzo è ricerca dell'immortalità, parossismo dei sensi, risposta esistenziale alle grandi domande.
Una riprova di come cercasse la sua immortalità si legge in questo testo tratto da “Oh! You, Pretty Things”, del 1971, tratto dall'album “Honky Dory”:
“I think about a world to come/Where the books were found by the Golden Ones/Let me make it plain/You gotta make way for the Homo Superior/Look at your children/See their faces in golden rays/Don't kid yourself they belong to you/They're the start of a coming race/Homo Sapiens have outgrown their use/All the strangers came today/And it looks as though they're here to stay”.
(Penso a un mondo a venire/Dove i libri vengono trovati dagli Esseri Dorati/Voglio che sia chiaro/Dovete far spazio all'Homo Superior /Guardate i vostri figli/Vedete le loro facce sotto i raggi dorati/Non prendetevi in giro col fatto che vi appartengono/Sono l'inizio di una nuova razza/L'Homo Sapiens ha esaurito il suo scopo/Ecco oggi arrivare tutti gli estranei/E sembra proprio che siano qui per rimanere.)
Pico della Mirandola, Oscar Wilde, Boudelaire, William Blake, Mircea Eliade; perché la via che porta alla conoscenza è oltrepassare ogni limite.
Si nota quindi l’importanza del dionisiaco e la perdita del controllo del mondo come sostanza del momento espressivo. Tutto questo ha naturalmente riflessi nel mondo della moda
Che trova anche tracce di dadaismo in un inconfondibile stile che ha segnato non solo gli anni ’80.
Quindi un genio a 360°!!
Mirella Granelli
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